Castelo di Monteu Rero
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Clara D
Villastellone1,976 aportes
abr de 2023
Questo castello è una dimora del XII secolo e pare che abbia ospitato Federico Barbarossa che si trovava in loco nel periodo del 1167-68. La visita è possibile solo durante eventi particolari, come è stato per noi in occasione della giornata "castelli aperti" nel Piemonte. A tal proposito dobbiamo ringraziare l'associazione Bel Monteu che ha messo a disposizione delle guide molto preparate, empatiche e gentili. Dal paese una ripida salita porta al maniero. Lungo il percorso si può osservare un ulivo (non è questa una zona avocata a tale coltivazione) quattrocentenario. Di lassù si apre una vista a 360°: le Alpi Marittime, Cozie, svetta il Monviso e lo sguardo abbraccia tutto il Roero e le Langhe. Nei secoli si sono succeduti vari proprietari: dalla Diocesi di Asti ai Biandrate,poi la famiglia Roero, quindi la famiglia Pachner e in ultimo gli attuali proprietari la famiglia Berta che permette le visite in alcuni periodi e per particolari eventi. Da un cortiletto con fontana si accede ad una cappella interna molto molto piccola con annessa sacrestia le cui pareti furono affrescate magistralmente e le cui pitture sono ancora in buona parte conservate. Uno stretto corridoio porta ad alcune camere da letto arredate in maniera un po' eclettica, si capisce che i vari proprietari hanno apportato ognuno i gusti personali del periodo. Infine si arriva ad alcuni saloni: uno di rappresentanza, uno grande presumibilmente per le feste e un salottino intimo, una chicca, tutti con affreschi nelle volte raffiguranti soggetti mitologici. Questa forse è la parte del maniero più spettacolare, c'è da augurarsi che vengano fatti dei restauri a questi soffitti per mantenerli nella loro bellezza. Al piano superiore vi è un'enorme sala della musica con due pianoforti. Qui è conservato anche un quadro raffigurante San Sebastiano di Giovanni Battista della Rovere detto il Fiamminghino, firmata e datata dallo stesso 1631. Una sala adiacente ospita delle opere d'arte della figlia di un precedente proprietario, Michela Puchner Pron, lasciate al castello in esposizione permanente. La visita, della durata di un'ora abbondante, è stata piacevolissima e ci ha permesso di scoprire un edificio storico poco noto ai più in un territorio conosciuto essenzialmente per l'enogastronomia, ma che si rivela essere anche ricco di cultura e arte.
Escrita el 17 de abril de 2023
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